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I pilastri della trasformazione digitale

30 Settembre 2019 – Collegare, semplificare e differenziare sono le tre linee guida per declinare soluzioni, prodotti e soprattutto l’approccio strategico di banche e assicurazioni.

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Correlazione, semplificazione e differenziazione.

Sono i tre pilastri della strategia con cui le aziende finance devono lavorare sul front office per trasformare la user experience del cliente.

«Le attese dei clienti verso banche e assicurazioni – afferma Nicola Pepè, Product Manager di Objectway – sono ormai dettate da- gli standard creati dai player digitali, da Google a Uber. Collegare, semplificare e differenziare sono le tre linee guida per declinare soluzioni, prodotti e soprattutto l’approccio strategico di banche e assicurazioni».

Collegare

Il primo ambito riguarda direttamente il modo in cui oggi una quantità crescente di informazioni è collegata con i sistemi della banca. «Generare valore – spiega Pepè – non significa avere molti dati, ma saperli correlare, trasformandoli grazie ad algoritmi in informazioni che l’advisor può utilizzare nell’interazione con il cliente. Creando dei layer intermedi – attraverso architetture aperte e microservizi – per integrare i nuovi servizi con i sistemi, e salvaguardare gli investi- menti IT precedenti».

Semplificare

E qui entra in gioco il secondo elemento, la semplificazione, «che dovrebbe essere un sinonimo di digitalizzazione ma a volte non lo è – prosegue Pepè. Digitalizzare un processo non significa limitarsi a replicarlo in forma elettronica: così facendo, infatti, replicheremmo anche tutte le complessità. I processi vanno ridisegnati, facendo leva sul digitale per creare una user experience fluida. L’obiettivo della digitalizzazione non può essere solo ridurre i costi, ma deve puntare a migliorare la qualità del servizio e generare valore».

Differenziarsi

La tecnologia, in questo senso, potrebbe sembrare una commodity. Qualcosa che tutti i player, prima o dopo, dovranno adottare, ma va accuratamente selezionata quella giusta, poiché è essenziale per consenti- re il terzo tassello: la differenziazione.
«Chiariamo subito che la banca non deve allontanarsi dalla sua identità e dai valori propri dell’istituzione finanziaria – precisa Pepè – ma deve anzi usare la tecnologia per rafforzare il rapporto di fiducia con il cliente. Le giuste soluzioni offrono molte possibilità in questo senso: abbiamo realizzato, ad esempio, una soluzione di digital advisory per la creazione massiva di proposte di investimento ottimizzate e personalizzate tenendo conto delle caratteristiche di ogni cliente. L’ultimo miglio, la relazione con il cliente, resta al relationship manager, che dispone di proposte personalizzate a basso costo. Il valore per il cliente deriva dal potenziamento delle attività dell’advisor attraverso la tecnologia».

Creare valore

Nell’era digitale, le risorse più preziose per advisor, cliente e istituzione finanziaria sono intangibili: il tempo, la protezione degli investimenti e l’affidabilità del rapporto. «La digitalizzazione consente una relazione più fluida e un’interazione più rapida e in tempo reale con il cliente. Questo si traduce in un miglioramento della reattività alle evoluzioni del mercato per proteggere e incrementare il rendimento degli investimenti.

I canali digitali, specificamente pensati per gestire la relazione advisor-cliente, assicurano il costante rispetto delle normative e una maggiore sicurezza delle informazioni, e di conseguenza, garantiscono e accrescono l’affidabilità dell’istituzione finanziaria».

Objectway Blue quote

Generare valore non significa avere molti dati, ma saperli correlare, trasformandoli grazie ad algoritmi in informazioni che l’advisor può utilizzare nell’interazione con il cliente

Nicola Pepè

Product Manager, Objectway