Efficienza e semplificazione, i vantaggi del Business Process as a Service per il Wealth
3 Agosto 2023 – Con l’evoluzione della domanda e l’intensificarsi degli adempimenti normativi, le soluzioni di Business Process as a Service (BPaaS) offrono agli operatori di wealth management l’opportunità di snellire i propri processi operativi e impiegare al meglio le risorse a loro disposizione. Il tema viene approfondito in questa intervista con We Wealth da Gianbattista Geroldi, CEO Italy di Objectway.
In un contesto di mercato sempre più evoluto e frenetico, nel quale le esigenze della clientela e le richieste dei regolatori mutano frequentemente intersecandosi con i progressi della tecnologia, la digitalizzazione dei processi operativi è divenuta una delle priorità più rilevanti per gli istituti finanziari e per gli operatori del wealth management.
Non stupisce quindi che la domanda di servizi di outsourcing abbia registrato una forte crescita e che tra le diverse modalità di erogazione disponibili prendano sempre più piede le soluzioni di Business Process as a Service (BPaaS). Con Gianbattista Geroldi, CEO Italy di Objectway, vediamo in che modo questi servizi possano aiutare gli operatori del wealth management a reindirizzare energie e risorse verso le proprie attività core, delegando a partner strategici la gestione dei processi operativi.
Modelli Business Process as a Service: cosa sono…
Per capire quali vantaggi i modelli Business Process as a Service (BPaaS) possano apportare ai professionisti della gestione patrimoniale occorre prima capire cosa siano. “Il BPaaS – spiega Geroldi – è una modalità di outsourcing per mezzo della quale un’azienda esternalizza le proprie attività non core a un partner esterno in grado di fornire un’intera piattaforma di applicazioni e servizi a valore aggiunto atti a gestire queste ultime. Si tratta di un approccio che consente di mettere a disposizione degli operatori finanziari soluzioni, servizi e competenze per affiancare l’istituto nel percorso di innovazione e crescita, anche evolvendo il suo modello operativo e le relative strategie di business nel corso del tempo.
È quindi fondamentale confrontarsi e concordare sugli obiettivi e i risultati di medio/lungo periodo, per operare le scelte più adeguate. La delega di processi e funzionalità consente quindi all’azienda di concentrarsi sui propri obiettivi di business e di non dover gestire e/o mantenere la propria infrastruttura IT. I modelli di BPaaS sono completamente configurabili e aiutano a minimizzare i costi operativi, fornendo soluzioni on-demand che facilitano al contempo l’erogazione semplificata e più efficiente di prodotti e servizi finanziari”.
Attualmente sia nei settori pubblici che privati si fa già ampio ricorso a questo modello di outsourcing e secondo recenti stime il mercato globale dei modelli di BPaaS, che ha raggiunto i 60,8 miliardi di dollari di capitalizzazione nel 2022, potrebbe superare i 110 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita aggregato (CAGR) del 9,16% nel periodo 2023-2028.
…e quali vantaggi offrono al wealth management
Per quanto riguarda il segmento del wealth management, il ricorso ai modelli di BPaaS può aiutare gli operatori a focalizzare l’attenzione verso i propri clienti e ad approfondire le relazioni con essi, esternalizzando la gestione delle operazioni più complesse e ripetitive di front, middle e back-office.
I motivi sono molteplici: in primo luogo, esse non sono tipicamente aree la cui gestione diretta può determinare un vantaggio competitivo. In secondo luogo, essendo attività prevalentemente burocratiche e soggette ad una rapida evoluzione normativa, la loro esternalizzazione a partner specializzati permette di liberare risorse e di automatizzare i processi, riducendo il rischio di commettere errori. Inoltre, con più tempo e risorse a disposizione gli istituti finanziari e i gestori possono concentrarsi sulla qualità del rapporto con i propri clienti e partner, generando valore aggiunto attraverso la propria attività core.
“In definitiva, il ricorso a modelli di BPaaS non solo permette agli operatori del wealth management di sfruttare le innovazioni tecnologiche che incidono sul settore anziché rincorrerle, ma assicura loro di cogliere le opportunità offerte da queste innovazioni integrandosi con realtà professionali terze altamente specializzate e sviluppando un rapporto ancora più ricco con i propri clienti”, osserva l’esperto di Objectway.
BPaaS: l’esperienza di Objectway
“La soluzione da noi proposta per la gestione dei processi di back-office – spiega Geroldi – è stata erogata in modalità BPaaS e utilizza la tecnologia Robotic Process Automation (RPA), capace di leggere contratti e documenti in formato PDF o JPEG grazie ad un sistema di conversione OCR (riconoscimento ottico dei caratteri) che permette di estrarre dati e informazioni. Allo stesso tempo la soluzione garantisce un monitoraggio in tempo reale attraverso un pannello di controllo dedicato che fornisce metriche, segnalazioni ed errori. Il sistema verifica la coerenza e la qualità dei dati, formulando una richiesta di intervento da parte di un addetto in caso di eventuali incongruenze”.
Il processo include l’inserimento dei pagamenti dei clienti e dei movimenti di denaro nel sistema di gestione tramite integrazioni appositamente create.
“I risultati – conclude Geroldi – sono stati significativi: il cliente gestisce 200-300 nuovi contratti al giorno, processando da 400 a 700 voci a settimana con un indice di conformità del 100% tra i dati elaborati tramite RPA e i record del sistema di gestione. La necessità di intervento umano nell’analisi delle disposizioni di trasferimento si riduce al 15%, con conseguente riduzione dei tempi di elaborazione e possibilità per il personale di concentrarsi su attività a valore aggiunto. Il sistema offre anche vantaggi in termini di scalabilità senza aumentare il numero di risorse man mano che aumentano i volumi di dati che devono essere verificati e inseriti”.